Architetture in scatola
ARCHITETTURE IN SCATOLA
Brevissimo dialogo tra Lea Vergine e Franco Raggi
LV E’ un gioco, ma non è un gioco, sembra un gioco; e secondo te che cos’è allora?
FR Non, so dimmi tu
LV …Secondo me e’ …un esercizio di strategia geometrica. Una piccola sfida a smontare e rimontare e a scoprire forme nascoste. Beh, comunque se non è un gioco è un percorso…
FR …Un percorso che ti fa scoprire le ragioni delle forme? All’inizio tu non sai cosa uscirà dalla scatola. E’un itinerario verso una costruzione nascosta, come nei puzzle. Ti piacciono i puzzle?
LV Li detesto, detesto tutti i giochi che comportano l’esercizio vano di una logica, di deduzioni, di sforzi, di …
Quando ho visto le foto di queste scatole non ho pensato ad un gioco, ma a qualcosa di astratto, di slegato dalla realtà, ho pensato subito a qualcosa di inutilizzabile, ma interessante proprio per questa inutilità per questa circolarità che comincia e finisce nell’atto di smontare, rimontare e rismontare e rimettere a posto.
FR Ti affascinano le cose inutili?
LV Hanno, in piccolo, il fascino dell’arte che per esistere deve essere inutile. Le cose inutilizzabili hanno questa carica di per sé, hanno un qualcosa, una apparizione, un lacerto di sogno, di desiderio. Gli oggetti inutili, come l’arte, stanno lì, e se hai voglia di ascoltare ti raccontano qualcosa. Ecco queste scatole mi sembrano utilmente inutili. Mi sembrano una specie di speculazione gioiosa che è cosa diversa dal semplice gioco.
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DATA:
2019
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CLIENTE:
Associazione Tam Tam




